Prova Renault Tweezy

Donato Allegretta di Bari, un sostenitore della campagna “Aboliamo il motore a scoppio”, scrive della sua passione per la meccanica e… per l’auto elettrica! grazie Donato!

Premesso che sono un appassionato di meccanica in generale, meccanico a tempo perso, ingegnere elettrotecnico nonchè titolare di un’azienda di energie rinnovabili, pilota privato di aerei dell’aviazione generale….. dall’età anagrafica di anni 60, ma dalla testa che ne dimostra una trentina in meno, ho l’abitudine (o il vizio, visto che investo tutti i miei risparmi, con continui richiami delle banche…) di sperimentare tutte le novità alla mia portata. Una di queste è stata la Twizy 80, altrimenti detta Twizy e basta, acquistata circa 2 anni fa per curiosità e necessità di ridurre i costi delle frequenti trasferte a corto raggio. Pur essendo come detto amante dei motori a scoppio, avendo auto (truccate), moto (truccate) ed anche un piccolo aereo (modificato anche quello…), non potevo esmermi dall’entrare nel mondo dei motori elettrici per il movimento e trasporto, visti gli enormi progressi fatti in questi ultimi anni dall’elettronica di azionamento e controllo degli stessi a mezzo semiconduttori, e visto il mio campo lavorativo.

La scelta ovvia è ricaduta sulla Twizy Renault, vetturetta classificata come quadriciclo pesante e pertanto autolimitata a 80 km/h di velocità massima.

Con lo spirito di un quindicenne, conscio degli insulti e sberleffi che avrei ricevuto nel farmi vedere in giro con quell’”affare”, ho preso ad usarla intensamente, anche di inverno e sotto i temporali più violenti, per potere saggiare le doti della locomozione elettrica su strada.

 

tweezy donato

donato di bari
Del resto, la necessità di ammortizzare circa 72 euro mensili di leasing della batteria principale e dell’eventuale costo di intervento del carro attrezzi, mai avvenuto fino ad ora, spinge ad usarla al massimo possibile.

Un impianto fotovoltaico, una presa di corrente comune con un adattatore da 19 euro ed il gioco è fatto.

La batteria principale al litio (quella del motore da 58 volt) non ha effetto memoria, per cui appena si trova una presa compiacente ed una utenza da almeno 4,5 kw di impegnativo, ci si attacca per recuperare energia.

Altrimenti occhio al contatore decrescente dei km percorribili, abbastanza attendibile, e piede leggero per non scaricare molto la batteria, ed in presenza di una discesa, sollevare il piede dall’acceleratore elettronico per ricaricarla.

E’ necessario, per scongiurare il pericolo di rimanere per strada con la batteria scarica e richiedere l’intervento del carro attrezzi, nominalmente compreso nel canone mensile sopra indicato, munirsi di un navigatore GPS tipo Tom Tom per impostare la destinazione e calcolare la distanza, perchè sia compatibile con la carica della batteria.

Un pò di pratica iniziale, poi diventa routine, e la Twizy, stabile come una roccia sull’asciutto per via del baricentro bassissimo, dalla geometria di sterzo impeccabile da vero go-kart, e dalle sospensioni dure quanto praticamente assenti, diventa la compagna ideale di chi si sposta per lavoro o per fare la spesa da solo o in due. Sul bagnato le cose cambiano, perchè i pneumatici sottili anteriori e le intense forze laterali che si sviluppano per via del peso non indifferente ed il passo corto, la rendono piuttosto critica.

Dopo 15.000 km percorsi, la batteria non dà ancora segni di stanchezza: raggiunge ancora il 100% della carica, forse con un leggero allungamento del tempo di carica. La mia Twizy è sempre sotto carica, dalla mattina alla sera quando non in uso, la mattina vado al lavoro e resta in attesa, poi torno e durante il pranzo la ricarico, alle 16 la riprendo e alle 20 torno e la rimetto sotto carica. Un timer giornaliero stacca la presa a lei dedicata intorno alle 22 per riprendere alle 6 della mattina successiva.

Faccio presente che sono stato contattato da Tesla Motors, e che ho avuto la possibilità di provare la Model S, ma al momento non è il caso….(ho provato anche ZOE, LEAF, BMW).

Conclusione: parcheggiare nello spazio di uno scooter, anche di traverso, viaggiare in assoluto silenzio con un sibilo di sottofondo ed il rumore di rotolamento delle gomme, e la possibilità di uscire anche per fare un caffè senza dovere pensare ad un distributore di carburante per me è un motivo sufficiente per acquistarla.

Donato Allegretta